12 e 13 Ottobre 2019
Docente: Andrea Fagnoni
Quante cose “chiediamo” ai nostri cani? Non solo durante l’addestramento per una specifica attività cinofila, ma anche – e forse soprattutto – nella vita quotidiana, ogni giorno, ogni momento.
Vogliamo che il nostro cane ubbidisca ai nostri ordini, che esegua gli esercizi che gli chiediamo, che torni quando lo richiamiamo, che non tiri al guinzaglio in passeggiata, che stia tranquillo in casa o al ristorante, che non salti addosso alle persone, che non ci ringhi se ci avviciniamo a lui mentre mangia, che sia “bravo” con altri cani e altre persone, che sappia darci tutto il bello della sua compagnia senza però crearci problemi.
Siamo sempre molto esigenti nei loro confronti, ma non sempre siamo disposti, o semplicemente siamo capaci, di “aiutarli” ad essere ciò che desideriamo semplicemente chiedendogli tutte queste cose in un modo che loro possano facilmente capire. Infatti, quando questo avviene, normalmente otteniamo risultati in modo più semplice, chiaro ed efficace.
Come avviene con le persone, anche con i nostri cani noi comunichiamo sempre, in ogni cosa che facciamo. Ogni nostro gesto, postura, atteggiamento, tono di voce, espressione è comunicazione.
Ma se già spesso è complicato comunicare correttamente con altre persone che hanno il nostro stesso patrimonio genetico, che parlano la stessa lingua, che all’incirca provengono da un contesto sociale, culturale ed evolutivo simile al nostro; pensiamo a quanto è più complicato comunicare correttamente con una specie così differente da noi.
Proprio come avviene tra le persone, è evidente che una comunicazione inappropriata, non corretta, approssimativa può portare facilmente ad errori di interpretazione, fraintendimenti e a volte anche a problemi seri.
Eppure, quasi sempre, siamo convinti che ciò che avviene tra noi e il nostro cane sia sempre chiaro e “lineare”. Ci viene naturale interpretare certi loro comportamenti o reazioni allo stesso modo in cui interpreteremmo comportamenti e reazioni analoghe da parte di un essere umano, agendo di conseguenza. Raramente questo è corretto. Così facendo si alimenta inconsapevolmente il circolo vizioso di fraintendimenti ed errate comunicazioni.
Comunicare correttamente con il proprio cane significa capire e rispettare la sua natura, le “leggi” che da secoli guidano il loro comportamento, la loro socialità, i rapporti con i propri simili così come con specie diverse, la nostra inclusa.
Significa prendere coscienza di ciò che noi, consapevolmente o meno, “diciamo” ai nostri cani in ogni momento della nostra vita con loro: quali messaggi mandiamo, a quale scopo, che impatto hanno i nostri gesti, le nostre posture, le nostre posizioni e gli spazi che occupiamo. Tutto questo per i nostri cani ha sempre un significato ben preciso ed un’importanza maggiore di qualsiasi cosa noi possiamo dire a voce.
Approfondire, comprendere e migliorare la nostra “comunicazione inter-specifica” è fondamentale per poter ristabilire un rapporto e un “dialogo” corretto, chiaro, preciso e inequivocabile con il nostro cane e ci permette inoltre di risolvere “facilmente” eventuali problemi di relazione manifesti o latenti che siano.
Perfezionare la propria comunicazione verbale, paraverbale e non verbale rende enormemente più efficace qualsiasi attività addestrativa e sportiva, facilitando l’apprendimento e migliorando quindi il risultato ottenuto.

Durante questi due giorni di stage si condivideranno le basi e le fondamenta etologiche della comunicazione tra cani e come queste si riflettono e si inseriscono nel rapporto inter-specifico cane-uomo.
Attraverso l’alternanza di elementi teorici ed osservazioni pratiche, ogni binomio verrà valutato individualmente, focalizzandosi di volta in volta su specifici aspetti della relazione per poter capire, perfezionare e correggere eventuali difficoltà o fraintendimenti comunicativi.
Durante i momenti di lavoro verranno spiegati a tutti i partecipanti le dinamiche osservate e i relativi comportamenti e conseguenze. Tutti i partecipanti saranno guidati a valutare ed interpretare i dettagli dei diversi segnali emessi e ricevuti da ciascun binomio identificando coerenze ed incoerenze nel linguaggio, postura e comunicazione.